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 Mostra d'arte alla galleria

Indipendenza

                     il 4 maggio

 

 Il Superstudio

Opere 1966-1978

  A cura e con un saggio introduttivo di Gabriele Mastrigli Antefatti di Cristiano Toraldo di Francia   Con 545 illustrazioni a colori  

 

Al MAXXI è stato presentato il 20 settembre il libro che è anche catalogo della mostra, appena finita, “Superstudio, Opere 1966-1978”, edito da Quodlibet a cura dell’omonimo noto gruppo di architetti utopisti propugnatori di ardite concezioni di rinnovamento e di futuribili città.

Insieme a tante foto dell’esposizione abbiamo un Amarcord dei bei tempi e di tanti famosi personaggi che composero quel fenomeno culturale che nel ‘70   il noto critico Germano Celant chiamò architettura radicale.

Un fenomeno che aveva origini nelle città futuribili di Bill Katavolos, Walter Jonas, Yona Friedman, Paul Maymont, come pure in Arata Isozaki e Kiyonori Kikutake, allievi di Kenzo Tange, nel saggio/manifesto “Metabolism”, ma che ebbe nelle proposizioni di radicale processo di revisione e rifondazione del gruppo inglese di Archigram il suo vero e proprio inizio.

Sembra un racconto a puntate, il mio, se si pensa che riprendo l’argomento dopo l’articolo sulla mostra su Peter Cook pubblicato di recente su Agenzia Radicale, dove ho mostrato come sia stata importante la sua influenza anche se ne contestavo la faciloneria dei suoi propositi.

Sarà che negli anni ’60 gli inglesi, come pure gli americani, erano per noi italiani nella musica talmente mitici che tanti complessi nostrani ne cantavano le canzoni in Italiano, quelle che oggi si chiamano cover, con incredibile successo di vendite. Anche se in contesti completamente differenti, non ci deve sorprendere che dei giovani architetti italiani riprendessero le orme di istanze nate oltremanica riscuotendo ampi consensi e simpatie.

Era il 4 dicembre del 1966 quando nella galleria Jolly 2 di Pistoia si presentava la mostra Superarchitettura opera di due gruppi di architetti fiorentini neolaureati: Archizoom e Superstudio. ”La superarchitettura è l’architettura della superproduzione, del superconsumo, della superinduzione al superconsumo, del supermarket, del superman e della benzina super” : così diceva il loro manifesto, spiegando bene i limiti tutti ideologici che avevano e che avranno a seguire; superarchitettura che nella mostra avvenuta al MAXXI non a caso viene simboleggiata nell’espositore - installazione del grande muro rosso al centro della sala.

Una visione dell’architettura che giaceva sui concetti della macroindustria, del grande capitale, della denuncia/asservimento alla grande produzione nel grande stato che non poteva essere altro che forte e potente: e quindi una visione benevola dell’ipotetico grande regime per il quale gli autori si adoperavano in spropositate quanto impossibili architetture, utopie che ovviamente non vennero mai realizzate. Ideologia perfettamente speculare a quella del vecchio PCI che- nonostante la sue ossessioni critiche su tutto - non riusciva a capire che proprio tutto sarebbe cambiato entro pochi anni, con mutamenti che causarono la scomparsa del più grande partito comunista dell’Occidente capitalista.

Superstudio fu utopia di una visione dell’anti-architettura, che paradossalmente si affermò in un discreto potere baronale: infatti i tutti i componenti del gruppo si ritrovarono con la cattedra e con la collocazione di varie opere di design in importanti musei, nonché una mole impressionante di pubblicazioni che li resero famosi in tutto il mondo. Riconosciuti come avanguardia non riuscirono ad essere riferimento di soluzioni ecologiche, di risparmio e produzione energetica, di uso di materiali innovativi, di nuove tecnologie e della domotica.

Il Monumento Continuo (1969), gli Istogrammi d’architettura (1969-70) e Le dodici Città Ideali (1971), furono ipotesi di proposte progettuali per dimostrare i limiti dell’architettura, conoscenza usata come se fosse uno strumento critico della società, insomma come se l’architettura avesse una coscienza e una volontà, per poi approdare nel 'tutto è architettura' (1968) di Hans Hollein di cui essi ben seguirono i dettami.

Fotomontaggi, video, progetti, che altro non sono che fantasiosi disegni, oggetti impossibili da usare proposti come design, disprezzo dell’esistente e soprattutto tanto autocompiacimento; più che architetti, nel senso di edificatori di costruzioni, quelli di Superstudio sono stati degli abili teatranti dell’architettura, capaci di stare per decenni al centro dell’ attenzione, e riuscendoci con gran successo come dei consumati mattatori del palcoscenico.

Giovanni Lauricella

 

Peter Cook

Floating ideas

Al Royal Academy of Art, London Uk.

Pubblicato il 14 settembre 2016

 

Pat O'Neill

Solo show

martedì 20 settembre 2016

 

Romeo e Giulietta

Regia di Gigi Proietti

Globe Theatre

19 settembre

 

 

Ineffabile quotidianità

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Pubblicato Venerdì, 29 Aprile 2016 15:48

Arduo è aggiungere qualcosa di nuovo e degno di confrontarsi con i numerosi testi critici collezionati da Sergio Ceccotti nella sua lunga e prestigiosa carriera, consumata in varie parti del mondo, anche perché pochi artisti come lui si distinguono una per coerenza e continuità di ricerca, costituendo una personalità unica in un andamento culturale che troppo spesso cede a mode e addirittura ad eventi che confondono le aspettative dei cultori dell’arte. di Giovanni Lauricella

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Vera Rossi: Transparency, Gian Lorenzo Gasperini: Bronzes

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Pubblicato Martedì, 26 Aprile 2016 02:15

La galleria RvB Arts a Roma, in via delle Zoccolette e in via Giulia, in uno dei più prestigiosi show room romani  di arredamento Valligiano, che vanta appunto ben due sedi che hanno le vetrine lungo alcune delle più belle e importanti strade del centro storico e dove sono esposti anche numerosi oggetti di vario artigianato e fashion design, ha esposto una doppia personale inaugurata lo scorso giovedì 21 aprile. Sono alla ribalta Vera Rossi e Gian Lorenzo Gasperini. di Giovanni Lauricella

L’arte difficile di Correggio e Parmigianino alle Scuderie del Quirinale

 

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Pubblicato Lunedì, 11 Aprile 2016 15:15

Mostra sontuosa, esemplificativa della maniera alta di fare cultura propria delle Scuderie del Quirinale, su cui si riverbera giustamente la grandeur accademica dei vertici istituzionali, per celebrare due maestri del Rinascimento italiano, che condividono con molti grandi, che sono venuti dopo i grandissimi, la dolorosa passione di farsi riconoscere, come nella musica dell’Ottocento è avvenuto a Chopin dopo Beethoven, o a Puccini dopo Verdi, ecc. di Giovanni Lauricella

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I Macchiaioli. Le collezioni svelate

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Pubblicato Domenica, 27 Marzo 2016 20:09

Centodieci opere articolate in nove sezioni che prendono il nome dalla collezione di provenienza per raccontare la storia del movimento italiano più importante dell’800, proprio perché seppe praticare una rottura con il passato, capacità che invece viene riconosciuta all’impressionismo sorta vent’anni dopo. Corrente artistica in opposizione al romanticismo e al purismo accademico fondata su un realismo sintetico realizzato a macchie di colore che accentuavano il chiaro scuro. di Giovanni Lauricella

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Amos Gitai: Chronicle of an assassination foretold

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Pubblicato Domenica, 13 Marzo 2016 09:30

Prendendo spunto dal titolo di un libro del 1981, Crónica de una muerte anunciada, di García Márquez, in questa mostra del regista Amos Gitai a cura di Hou Hanru e Anne Palopoli, si ricorda quando venne assassinato da tre proiettili in quel sabato del 4 novembre 1995 il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, uno dei padri fondatori dello Stato di Israele e premio Nobel per la Pace, che tentò la conciliazione con i Palestinesi. di Giovanni Lauricella

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Joan Jonas, After Mirage e Mélanie Matranga / Guillaume Maraud

, 28 Febbraio 2016 18:58

Le opere esposte sono quello che si recensisce delle mostre: sembra una banalità a dirlo, ma alle volte capita che il contesto si fonde in un tutt’uno tale da rendere opera d’arte tutto l’evento espositivo nel suo complesso. di Giovanni Lauricella

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“Triumphs and lamentes” di William Kentridge

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Pubblicato Mercoledì, 17 Febbraio 2016 02:43

Sui muraglioni del Tevere che vanno da ponte Sisto a ponte Mazzini vedremo il 21 aprile per il Natale di Roma 80 graffiti di 10 metri circa di altezza distribuiti per  550 metri di lunghezza, una dimensione di opera artistica così spettacolare che Roma non vedeva dal fascismo. di Giovanni Lauricella

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Attori in voce. Fotografie di Maurizio Pittiglio

 

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Pubblicato Martedì, 09 Febbraio 2016 14:15

Poche volte mi capita una suggestione quasi commovente come la mostra fotografica di Maurizio Pittiglio dove c’è quello che non vedi nel grande schermo o nel televisore ma che ti ha dato l’efficacia sonora dell’espressione di un viso di attore che spesso ti porti nel cuore. di Giovanni Lauricella

Mostre: Schizofrenia e Anni ’80 / ’90

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Pubblicato Venerdì, 29 Gennaio 2016 02:30

Riprendono le mostre di questo nuovo anno che stenta a far decollare le manifestazioni artistiche preannunciandosi fiacco come il Giubileo. Pesano numerosi fattori negativi tra cui i tagli alla spesa pubblica e il poco considerato fango di una capitale commissariata per malaffare. di Giovanni Lauricella

Sat – asat, mostra di Enzo Barchi

 

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Pubblicato Mercoledì, 30 Dicembre 2015 13:40

 

Mi stavo perdendo la mostra di Enzo Barchi a cui tenevo tanto perché confuso dai tanti appuntamenti tipici dei giorni prefestivi che  portano al nuovo anno. Così a ridosso del giorno di Natale finalmente approdo alla Porta Blu Art Gallery dove inizio la visita a “Sat – asat” , mostra di scultura. di Giovanni Lauricella

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Afro Basaldella, l’inquietudine della forma. Galleria Benucci di Roma

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Pubblicato Domenica, 20 Dicembre 2015 10:16

 

Afro è uno tra i più importanti artisti italiani nel genere informale astratto, e in particolare è stato tra i pittori più innovatori nel periodo in cui il nostro paese, uscito malconcio dalla seconda guerra mondiale, doveva testimoniare la motivazione culturale dell’antifascismo, in anni di ricostruzione economica e morale all’interno come di diffidenza internazionale nei nostri confronti. di Giovanni Lauricella

 

Paralleli Convergenti alla Galleria Lombardi di Roma

 

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Pubblicato Domenica, 13 Dicembre 2015 15:17

 

Di mostre interessanti se ne vedono tante in giro, ma di tutte prediligo le personali, proprio perché mi danno la profonda conoscenza dell’artista; poi per me, vengono quelle di genere storico perché mi permettono di conoscere il gallerista, che di solito preferisce non esprimersi perché ciò equivarrebbe ad una esposizione verso critiche e scelte non solo culturalmente difficili, ma anche bersaglio di critiche che in un ambito professionale, come tutti sappiamo, non si risparmiano affatto. di Giovanni Lauricella

 

Muta di Gianna Bentivenga, forme sospese per proteggersi e riflettere

 

 

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Pubblicato Lunedì, 07 Dicembre 2015 02:21

 

La mostra di Gianna Bentivenga, tenuta dal 13 al 29 novembre presso l’Associazione culturale Atelier di via Panisperna a Roma, curata da Ljuba Jovicevic e Ana Lazmibat, aggiunge nuove forme, profondità e intensità al suo lavoro. Luca Amaudo ne descrive nella presentazione un carattere di “ … spirituale anelito di raccoglimento, la traccia visiva di un’introspezione volta a porre le distanze dal mondo, dalle sue distrazioni e distruzioni, mentre ci si concentra in un’autonoma creazione …”.

Alice in Wonderland al RvB Arts

 

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Pubblicato Lunedì, 07 Dicembre 2015 00:00

 

Nella simpatica cornice del centro storico RvB Arts presenta ALICE IN WONDERLAND, una mostra collettiva che resterà aperta durante le feste natalizie. L’ iniziativa artistica ha anche il fine di aiutare AfrikaSì Onlus per supportare l'istruzione dei bambini della baraccopoli Deep Sea, Nairobi, Kenya.

  1. Jos de Gruyter & Harald Thys – I piccoli pupazzi sporchi di pruppà
  2. My roots can hear the leavers grow al Montoro 12 Contemporary Art di Roma
  3. Marco Spaggiari e Luca Zarattini a Interno 109
  4. Lungo le sponde del Mediterraneo, la mostra diffusa di Pietro Simonelli
  5. Balthus, Kokocinski, Martedì Critici
  6. Russia on the road
  7. Due mostre, Metafore dello sguardo e la crisi greca disegnata da fumettisti greci
  8. Ritratti di poeti di Dino ignani
  9. Emanauele De Ruvo,"Degrees of Freedom>> alla galleria Montoro 12 Contemporary Art di Roma
  10. Ritratti di Guerra, mostra fotografica di Pasquale De Antonis
  11. Copenaghen Art Festival, Trust
  12. Bilancio delle attività negli Spazi espositivi romani
  13. Teatri di Guerra, alla inARS Gallery
  14. Tartarughe felici, di Giovanni Albanese
  15. Simon Ma, Beyond Art with Love
  16. Calusca – Alessandro Finocchiaro. Corrispondenze, alla Galleria Lombardi a Roma
  17. La cucina di Gino De Dominicis, ma dov'è la mano d'artista?
  18. Josh Smith al Macro di Roma
  19. Larissa Sansour, Nation Estate
  20. Monosemi - Cerimonie di sensazioni e altri procedimenti
  21. Pier Paolo Pasolini, da spazio espositivo a spazio espressivo
  22. Pensiero e forma. Simonetta Gagliano, Adriana Pignataro, Anna Maria Polidori
  23. Earth Day, Mother&Land" di Patrizia Dottori
  24. "Human Condition" di Domenico Cainino e "La lotta nella mia mente" di Stefania Fabrizi
  25. Tu quoque. Artisti per il cesarecidio
  26. Faig Ahmed, Omnia Mutantur, nihil interit
  27. Rebecca, l'indiano e la fata
  28. Giuseppe Ducrot al Macro di Testaccio
  29. Claudio Palmieri e Sam Falls
  30. Sironi 1885-1961 e Le grandezze dell’arte, le tragedie della storia di Elena Pontiggia
  31. La Transavanguardia tra Lüpertz e Paladino
  32.  
  33.  

 1. Tattoo motel 2. Alma Sauro, Informale polimaterico di arte contemporanea 3. Tracce. Memoria e attualità, Pop, figurazione, Neo-simbolismo 4. Michele de Luca, Punti Fermi 5. Vuoto di Thomas Lange alla galleria Volume! 6. Forte Forte – Leggero Leggero di Isabella Nurigiani a Spazio 88 7. The Art of Norman Rockwell 8. Lorenza Trucchi ai Martedì Critici al MACRO 9. Secessione e Avanguardia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna


                                      libro                                                                                                                                                                        

Mano d'artista

Quale è la mano d'artista?

Quando si guarda un quadro o una scultura si pensa sempre estasiati di come sia riuscito l'artista a farla.

Peccato che molte volte non è così specie se è un'artista affermato. Perché? Perché sono degli artigiani o artisti sconosciuti che scodellano opere a ritmo industriale. La logica del mercato impone a ogni artista di successo di fare tante opere, indi per cui si fa aiutare da collaboratori. Ne viene fuori un patrimonio artistico dell'arte contemporanea falso  anche se rigorosamente autentificato. Leggete l'articolo su Agenzia Radicale

 

    

 

La caverna in esecuzione

 

 

 

 

 

 

Ultimi lavori teatrali

 

 

Dirty Theatre                                                                                                   Dirty Theatre                      

 

The Dirty Theatre

 

In una cultura pervasa dalla cronaca nera troviamo essenziale l’uso della stessa nel campo artistico ed in particolare di quella teatrale.

Non un teatro alto nelle motivazioni ma di bassezze umane come bassi sono gli istinti che animano le contorte intenzioni maniacali dei personaggi che di caso in caso verranno ad essere narrati nella loro cruda realtà che altro non è che lo scavare nel profondo della psiche umana.

 

Spettacolarizzazione della malvagità e dell’oscenità fino all’estremo limite della sopportazione del pubblico che contrariamente a quanto si possa pensare non rimane passivo anzi reagisce sino a rappresentare lui stesso la parte rilevante del dramma della scena.

Pubblico come forza moralizzatrice o come protagonista della propria interpretazione.

Lo stesso spazio è la caratteristica rilevante dello spazio dove l’irriverenza del pubblico si rivelerà in altrettanta veemenza sino agli insulti e agli sputi.

Splatter, grand guignol, horror,giallo criminale, un miscuglio che si evince dalla cronaca nera….Antonine Artaud ecc

 

di prossima uscita

nuovo lavoro teatrale Dirty theatre n2

libro di architettura Nano architetture n 1